Silicati e ambiente: qual è il loro impatto ambientale?

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I silicati solubili, nella chimica inorganica, sono materiali infinitamente versatili e, per questo, ampiamente utilizzati in moltissimi settori dell’industria chimica e ceramica, e nel settore della detergenza. Inoltre, silicati e ambiente vanno a braccetto poiché hanno un impatto ambientale praticamente nullo.

Scopriamo insieme perché.

Silicati e ambiente: cosa c’è da sapere

Anche se classificati come sostanze pericolose a causa dell’alcalinità, i silicati solubili sono amichevoli con l’ambiente e hanno un bassissimo rischio tossicologico, se usati correttamente. Non a caso, esistono moltissime normative internazionali che ne regolano l’utilizzo nei campi del trattamento delle acque potabili e nelle industrie alimentari, cosmetiche e per gli imballaggi.

Poiché inorganici, una volta diluiti i silicati solubili non provocano alcun danno all’ambiente e i loro COD (chemical oxygen demand) e BOD (biochemical oxygen demand) sono uguali a 0, in quanto materiali già completamente ossidati.

Se utilizzati in soluzione concentrata, i silicati hanno un pH elevato, ma se vengono a contatto con le acque si disperdono rapidamente, neutralizzandosi e reagendo con i cationi metallici presenti in natura e formando silicati insolubili, già naturalmente presenti in terreni e rocce.

Per il fatto di non essere in alcun modo dannosi per l’ambiente, i silicati si prestano a moltissime applicazioni, spesso entrando in contatto anche con l’acqua potabile quando vengono utilizzati per per scolorare e per inibire la corrosione delle tubazioni.

Inoltre, i silicati solubili non sono tossici né infiammabili, non hanno odore e resistono a olio, grasso e calore.

Cosa si intende per impatto ambientale?

Secondo l’art. 5, punto c del D.Lgs. 152/2006: “Impatto ambientale è l’alterazione qualitativa e/o quantitativa, diretta ed indiretta, a breve e a lungo termine, permanente e temporanea, singola e cumulativa, positiva e negativa dell’ambiente, inteso come sistema di relazioni fra i fattori antropici, naturalistici, chimico-fisici, climatici, paesaggistici, architettonici, culturali, agricoli ed economici, in conseguenza dell’attuazione sul territorio di piani o programmi o di progetti nelle diverse fasi della loro realizzazione, gestione e dismissione, nonché di eventuali malfunzionamenti”.

In poche parole, l’impatto ambientale è un effetto causato da eventi o azioni svolte sull’ambiente da parte dell’uomo, della natura, dell’architettura, dall’agricoltura e dall’economia, e può avere un risultato positivo o negativo.

Per controllare o prevenire eventuali danni all’ambiente, nel 1969 in America, l’E.I.A. Environmental Impact Assessment.

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